domenica 6 aprile 2014

TE' VERDE, TE' NERO, TE' DIMAGRANTE, "TE' DEL DESERTO" (glossario)

Le foglie del tè, Camelia sinensis, torrefatte subito dopo la raccolta forniscono il tè verde,che ha basso contenuto di caffeina, mentre le foglie torrefatte dopo fermentazione danno il tè nero che ha contenuti di caffeina dallo 0,9 al 5%: i polifenoli contenuti nella pianta modulano l’azione di questo potente alcaloide che è responsabile dell’effetto tonico e stimolante del sistema nervoso centrale, con aumento dell’attenzione e della lucidità. 


Il fitocomplesso aumenta la diuresi, abbassa i lipidi nel sangue e favorisce la lipolisi, quindi il consumo dei grassi nei tessuti: per queste proprietà è utile nelle diete dimagranti. La sua efficacia richiede cautela nei dosaggi: mai esagerare perchè l’abuso può provocare insonnia nervosismo e stitichezza.


Narra la leggenda cinese che il tè, Camelia sinensis, fu scoperto intorno al 2700 a.C dall’imperatore Chen Nong. Questi riposava all’ombra di una pianta e i suoi servitori facevano bollire acqua da bere, perché il saggio era molto rigido sulle norme igieniche; dall’albero caddero alcune foglie nel recipiente, aromatizzando e colorando d’oro l’acqua. L’imperatore rimase incantato dal gusto, dal profumo e dall’effetto tonificante di quell’infuso scoperto così, per caso. La leggenda indiana dice invece che nel 543 d.C. il principe buddhista Bodhidarma aveva fatto voto di non dormire durante i sette anni della sua meditazione: ma dopo i primi cinque anni cominciava a cedere alla sonnolenza, così raccolse le foglie di un cespuglio vicino le masticò recuperando energia, concentrarsi di nuovo e riuscendo così a raggiungere la sua alta meta spirituale. 

In Giappone si narra che Bodhidarma dopo tre anni di veglia si addormentò e sognò le donne che aveva amato in gioventù: al suo risveglio, adirato per la sua debolezza, si punì tagliandosi le palpebre e le sotterrò. Qualche anno dopo ripassò nello stesso luogo e si accorse che dove aveva seppellito le sue palpebre era cresciuto un arbusto, le cui foglie producevano una bevanda miracolosa che donava forza  e aiutava a stare svegli e lucidi durante le lunghe veglie di meditazione. La raccomandò ad amici e discepoli e così nacque l'uso e la coltivazione del tè. Solo nel XVII riuscì ad arrivare in Europa, portato dai galeoni olandesi.

per una bevanda davvero salutare e molto molto buona vi rimando a un altro post 
"Il tè verde della salute, un infuso per diete dimagranti"

un'altra ricetta deliziosa, che viene direttamente dai paesi arabi è il
tè verde alla menta, il "il tè del deserto"

Calcolate per ogni tazza 2 cucchiaini di tè verde, quello che preferisco è il Gunpowder: ma per essere sicuri compratelo nei negozi che vendono prodotti etnici e hanno le scritte in arabo sulla scatola. 

Fate bollire l'acqua, poi mettete il tè, abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per due o tre minuti. Nel frattempo nella tazza mettete una bella quantità di foglie di menta fresca, appena raccolta sul vostro terrazzo - ne vale la pena, al riparo resiste anche in inverno! - un cucchiaino di zucchero, e pestate con l'apposito attrezzo che serve anche per fare i cocktail come il mojito, oppure trovate voi il sistema per ridurre a poltiglia la menta con lo zucchero. Ovviamente se siete a dieta usate il dolcificante. Versate il tè e bevetelo pensando alla meraviglia del deserto
In Africa è un rito, lo fanno bollire a lungo, finché diventa quasi fluido e concentratissimo, con molto zucchero: è squisito, ma molto molto forte, è un tonico più efficace del caffè, la prima volta che l'ho bevuto sono rimasta sveglissima tutta la notte! 

Non vi piacciono i riti, avete fretta, non avete la menta sul balcone, soffrite d'insonnia? Poveretti! Ma non rinunciate al tè verde, fatelo in un altro modo
"tè verde alla menta" per tutti"
1 cucchiaino per tazza di tè, un cucchiaino di menta secca comprata in erboristeria: dopo aver portato l'acqua ad ebollizione, spegnete il fuoco, unite le erbe, lasciate in infusione 5 minuti, zuccherate a piacere.